Made in Giappone - 26 Artisti dalla Terra del Sol Levante


L’Oriente con la sua cultura così lontana dalla nostra ma che da secoli è capace di affascinare il resto del mondo. Il Giappone con la sua filosofia zen, i suoi giardini fioriti, il suo essere estremamente legato alle antiche tradizioni ma anche così moderno e contemporaneo nello stile frenetico della vita e nell’architettura delle sue metropoli. E anche nell’arte tante sono le differenze tra le nostre opere contemporanee e le loro. Il curatore artistico David Parenti, genovese e reggiano di adozione, è riuscito a portare a Reggio Emilia una mostra dal sapore completamente nipponico, coinvolgendo 26 artisti dalla Terra del Sol Levante e quattro gallerie reggiane. 



“Organizzare questa esposizione a Reggio è un piccolo sogno divenuto realtà. – Racconta David Parenti - La passione per la cultura e l’arte del Giappone è sbocciata fin da bambino in cui mi facevo piacevolmente coinvolgere e circondare prima dai cartoni animati e in seguito, un poco più adulto, dai manga.” Così lo scorso anno il curatore della mostra intraprende un viaggio a Tokyo alla ricerca di un mondo da lui sempre amato ma sempre solo vissuto sulla carta o sullo schermo. Ed è stato qui che David Parenti entra in contatto con galleristi e artisti e che a giugno del 2015 riesce a portare a Reggio per una mostra collettiva che vede opere pittoriche, scultoree e fotografiche.




Dalla ceramica alla tecnica mista su carta giapponese, dall’olio su tela al collage, dall’inchiostro su carta tradizionale all’acquaforte, dall’intarsio al metallo, dall’installazione alla plastica d’argilla e stoffa, i 26 artisti (Shunya Asami, Wakako Bove, Benicco Elmshorn, Ayako Fujimoto, Sachiyo Hatano, Chita Hideo, Ryoichi Hiratsuka, Yumiko Hori, Maria Leila, Hosetsu Maeda, Yoko Mikami, Kazumi Miyakawa, Takayuki Miura, Tomoe Nakazawa, Hiroyuki Nishimura, Nobuhiro Ohara, Koichiro Okabe, Ayumi Sasaki, Mizue Takagi, Shingo Toyama, Mami Yasui, Miyuki Yoshida, Jun Kamei, Masa Koide, Pink Kuroda e Ema Yuuki) esprimono, anche attraverso meditate elaborazioni tecniche, uno stile personale di sorprendente presa emotiva. Anche nell’arte c’è mescolanza tra tradizione e innovazione, troviamo infatti il legno intarsiato che raffigura i paesaggi tipici nipponici o le stampe fotografiche su carta giapponese che raffigurano gli alberi bombardati o ancora piccole figure femminili dai tratti e vestiti tipicamente orientali. 


Poi un salto verso l’innovazione con le sculture in ceramica che seguono la corrente dell’arte concettuale, la digital art o ancora le sculture-installazioni realizzate con materiali di recupero, quasi degli object trouvè. E poi la loro poetica e i temi costanti come il sogno, l’avventura onirica, un segreto erotismo, un certo smarrimento esistenziale, la ricerca di un’epoca e di un tempo irrecuperabili.


Un percorso quindi in quattro sedi reggiane, Galleria Zannoni, Associazione Artyou, 8,75 Artecontemporanea, Galleria San Francesco, tra ventagli, bambole giapponesi, paesaggi orientali e opere concettuali delle avanguardie artistiche.


 

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