Ai confini della realtà | Opere di Ivo Mora
di Monica Baldi
“Ad
un tratto mi sono fermato. – Racconta l’artista – Ho avvertito
la necessità di fermarmi a riflettere, guardare, osservare appunto.
Insomma contemplare il silenzio.” Proprio da questa contemplazione,
Ivo Mora inizia la sua ricerca artistica dove l’insieme e il
particolare hanno lo stesso peso. Mora punta il suo “obiettivo”,
cioè il suo occhio, soprattutto sui dettagli e non di secondaria
importanza gli effetti che la luce può creare su questi. Perché
l’occhio come obiettivo? In effetti se si guardano attentamente i
quadri dell’artista potrebbero quasi sembrare delle fotografie,
così ricchi di particolari e con una ricerca accurata delle luci e
delle ombre. Sabbia, colla, pigmenti, acqua donano all’opera un
effetto quasi reale.
Una
dimensione tattile, sembra di toccare veramente il muschio nei boschi
o giocare, come in un sogno fanciullesco, con la sabbia che finisce
nel mare. Dalla tecnica al soggetto e viceversa, l’artista vuole
proporre una certa idea di continuità tra i materiali e i suoi
panorami. Dalla sabbia al mare, dalla terra ai boschi. Gli elementi
dell’acqua e della terra che si intersecano perfettamente tra di
loro, una continuità tra la rigogliosa vegetazione di quei paesaggi
così incontaminati delle spiagge della Versilia e della Maremma e di
quei sentieri persi tra i boschi tipici della selvaggia Corsica. Il
mare, quella striscia blu vista solo in lontananza, in primo piano la
natura, quei cespugli bassi tipici della macchia mediterranea. La
pace, il silenzio, il susseguirsi delle stagioni. Questa è la
poetica che sta alla base delle opere dell'artista parmigiano, opere
dove si nota quanto l'artista ami questi luoghi e quanto li conosca
intimamente. Sabbia, natura, vegetazione, solo ogni tanto riusciamo a
scorgere qualche elemento mosso dall'uomo. Un piccolo casotto sulla
spiaggia con qualche sedia abbandonata, qualche sdraio colorata che
forse si riposerà per l'intero inverno e poi ciclicamente attenderà
qualche nuovo bagnante.
Ma
contemplando questi dipinti la nostra mente ci porta forse a quelle
opere impressioniste di Monet o Manet, dove non c'è una linea netta
tra la realtà e la finzione, tra la realtà e il quadro. Infatti,
come i grandi maestri impressionisti, anche Mora predilige dipingere
en plein air, dove il mare gli si staglia davanti, dove il profumo
della vegetazione è vivo e dove la luce del sole ti scalda l'anima
mentre l'artista ricrea sulla tela non solo il paesaggio ma anche,
forse, le proprie sensazioni.
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