Tra natura e materia...l'arte di Ivo Mora
IVO
MORA.
ARTISTA
EN PLEIN AIR TRA NATURA E MATERIA.
Ivo Mora,
artista parmigiano, classe 1949, diplomato al “Toschi” di Parma. Le prime
esposizioni di pittura risalgono agli anni ’70, oggi le sue opere fanno parte
di collezioni pubbliche e private in tutta Italia e, dopo tanti anni, dal 5
aprile torna ad esporre a Reggio Emilia alla Galleria Zannoni.
Contemplare. Osservare. Riflettere. Da qui parte la
poetica dell’artista Ivo Mora. Si accosta inizialmente al surrealismo per poi
cambiare il senso delle sue opere concentrandosi maggiormente su una lunga osservazione
e ricerca del particolare. L’arte è vita per molti artisti e l’arte non può
prescindere dalle dinamiche della vita, così è stato anche per Ivo Mora. “Ad un
tratto mi sono fermato. – Racconta l’artista – Ho avvertito la necessità di
fermarmi a riflettere, guardare, osservare appunto. Insomma contemplare il
silenzio.” La vita a volte è troppo frenetica, scorre troppo veloce sotto i
nostri occhi e fermarsi un attimo e contemplare a volte è necessario. Proprio
da questa contemplazione fa iniziare la sua ricerca artistica dove l’insieme e
il particolare hanno lo stesso peso. Ma Mora punta il suo “obiettivo”, cioè il
suo occhio, soprattutto sui dettagli e non di secondaria importanza gli effetti
che la luce può creare su questi. Perché l’occhio come obiettivo? In effetti se
si guardano attentamente i quadri dell’artista potrebbero quasi sembrare delle
fotografie, così ricchi di particolari e con una ricerca accurata delle luci e
delle ombre. Quindi dalla fotografia alla tela. Ricordando talvolta i maestri
impressionisti del passato l’artista dipinge en plein air, altrimenti si serve
della reflex per immortalare attimi di paesaggi per poi trasferirli sulla tela
secondo il suo animo e la sua sensibilità. Osservando i suoi dipinti così pieni
di vegetazione, parchi e fiumi, la nostra mente ci porta a Monet o Manet e alle
loro ninfee o déjeuner sur l'herbe. Caratteristiche delle sue opere sono la
veridicità e la tridimensionalità, ecco l’utilizzo della sabbia o della
rasatura murale invece della semplice tela. Dunque il concetto di
tridimensionalità. Sabbia, colla, pigmenti, acqua donano all’opera un effetto
quasi reale. Una dimensione tattile, sembra di toccare veramente il muschio nei
boschi o puoi giocare, come in un sogno fanciullesco, con la sabbia che finisce
nel mare. Dalla tecnica al soggetto e viceversa, l’artista vuole proporre una
certa idea di continuità tra i materiali e i suoi panorami artistici. Dalla
sabbia al mare, dalla terra ai boschi. Gli elementi dell’acqua e della terra
che si intersecano perfettamente tra di loro. Da Parma alla Corsica alla
Toscana, questi i paesaggi prediletti dall’artista. Come in un omaggio alla sua
città natale, l’artista rappresenta Parma attraverso i suoi fiumi o il Parco
Ducale, luoghi forse di ricordi o di attimi di vita. La Corsica con i suoi
sentieri, la sua vegetazione incontaminata che donano un grande senso di
serenità, soprattutto luoghi dove ancora non è arrivata la mano dell’uomo, o
meglio dove l’uomo ha saputo conservare e rispettare la natura. Per passare poi
al grande senso di libertà del mare soprattutto quello della Toscana, proprio
l’artista afferma “Sono affascinato dalle mille sfaccettature che può avere il
mare.” Ecco quindi come la sua arte dimostra la grande forza della natura
sull’uomo. I suoi paesaggi sono sempre privi della figura umana, l’uomo non è
protagonista, l’uomo è fuori dalle quinte, sarà la natura invece a recitare il
suo ruolo principale.
In mostra dal 5 al 30 aprile alla Galleria Zannoni di Reggio Emilia.
L'artista è un nostro associato pertanto le sue opere faranno parte della collezione permanente della Galleria, pertanto i dipinti si potranno vedere e acquistare durante tutto l'anno e non solo durante le esposizioni dell'artista.
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